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Gestione separata Inps, le aliquote per il 2021

Professione Redazione DottNet | 15/03/2021 09:18

Alla Gestione Separata Inps sono iscritti obbligatoriamente per legge i medici in formazione specialistica

Con la Circolare n. 12 del 5 febbraio 2021, l’Inps ha comunicato le aliquote ed il valore minimale e massimale del reddito prodotto, ai fini del calcolo dei contributi degli iscritti alla Gestione Separata per l’anno 2021. Com’è noto, alla Gestione Separata dell’Inps sono iscritti obbligatoriamente tutti i professionisti sprovvisti di una propria Cassa previdenziale di categoria, ma accade in pratica piuttosto di frequente che, nonostante gli accordi intervenuti con la Cassa dei medici, alcuni datori di lavoro vi iscrivano ugualmente i loro collaboratori a progetto, salvo successive eventuali richieste di ripetizione dei relativi contributi. Inoltre alla Gestione Separata Inps sono iscritti obbligatoriamente per legge i medici in formazione specialistica. 

In ogni caso, la Gestione Separata riveste interesse per quei medici che, oltre alla normale attività connessa alla professione, svolgono funzioni collaterali di diversa natura (collaborazioni con società commerciali; docenze, convegni, articoli di contenuto non medico/odontoiatrico, e così via).

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Le aliquote dovute per la contribuzione alla Gestione Separata per l’anno 2021 sono fissate secondo lo schema seguente:

Professionisti:

  • Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie: 25,98% (di cui, il 25% di aliquota ordinaria invalidità, vecchiaia e superstiti + 0,72% di aliquota aggiuntiva per la copertura di maternità, malattia e assegni familiari + 0,26% a copertura del nuovo istituto dell’Iscro);

  • Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria (come appunto i medici specializzandi): 24%.

L’art. 1, comma 398 della Legge di Bilancio 2021 ha previsto l’istituzione della nuova aliquota dello 0,26% (che aumenterà a 0,51% per gli anni 2022 e 2023). Il contributo è a carico dei lavoratori autonomi abituali, non assicurati ad altre Gestioni di previdenza né pensionati, ed è finalizzato a far fronte agli oneri derivanti dall’Iscro (indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa), la nuova indennità di disoccupazione prevista per i collaboratori. In un primo momento, sembrava che questo nuovo istituto potesse essere indirizzato anche agli iscritti alle Casse di previdenza; alla fine si è invece ritenuto di lasciare alle varie Casse l’onere di determinare in piena autonomia gli ammortizzatori sociali più idonei per ciascuna categoria.

La circolare Inps ricorda che, per quanto concerne i professionisti iscritti alla Gestione separata, l’onere contributivo è a carico degli stessi ed il versamento deve essere eseguito, tramite modello "F24" telematico, alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi (saldo 2020, primo e secondo acconto 2021). Fanno ovviamente eccezione gli specializzandi, perché dove è presente una Azienda committente (in questo caso l’Università), la ripartizione dell’onere contributivo fra collaboratore e committente è stabilita nella misura rispettivamente di un terzo e due terzi, e l’obbligo del versamento rimane in capo all’azienda.

Riguardo ai tetti contributivi, per l’anno 2021 il massimale di reddito su cui calcolare i contributi è pari ad € 103.055,00, e quindi oltre tale reddito la contribuzione non è più dovuta. Il minimale di reddito è invece pari ad € 15.953,00; conseguentemente, gli iscritti per i quali è applicata l’aliquota del 24% avranno l’accredito dell’intero anno se verseranno almeno € 3.828,72, altrimenti la copertura temporale sarà proporzionalmente ridotta.

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